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Quando nel mese di febbraio del 1885 sbarcano a Massaua, un piccolo e sconosciuto porticciolo della costa eritrea sul Mar Rosso, i soldati italiani sono ancora allo scuro delle mire espansionistiche della politica nazionale. Roma ambisce a conquistare l’immenso territorio etiope e mentre fra proclami, giochi diplomatici internazionali, discutibili decisioni del governo ed eroici combattimenti, la fondazione della prima colonia italiana in terra d’Africa prende corpo, in una dimora abbandonata sulla strada per Dogali si consuma un delitto efferato: con una coltellata al cuore viene assassinato un sacerdote. Si tratta di tensioni religiose o dietro l’omicidio si nasconde altro?
Sarà incaricato di scoprirlo un giovane capitano del Regio Esercito, che pur brillando per iniziativa non è di certo un investigatore di professione: commetterà infatti innumerevoli errori e disattenzioni, ma cercherà comunque di portare a termine le indagini.
E intanto, tra le anse dimenticate del Tigrè, le truppe italiane subiranno una serie di terribili sconfitte fino al culmine del massacro di Adua, che segnerà la caduta del governo Crispi e la fine della prima epopea coloniale italiana.
Leggo dunque Sono
Delitto a Dogali" di Daniele Cellamare è un affascinante viaggio nella storia dell'espansione coloniale italiana nel continente africano. La trama del romanzo ci trasporta nell'anno 1885, quando gli italiani sbarcano a Massaua, un remoto porto sulla costa eritrea, all'insaputa delle mire espansionistiche della politica nazionale. Roma sta cercando di conquistare l'enorme territorio etiope, e mentre si susseguono proclami, manovre diplomatiche internazionali e decisioni discutibili del governo, assistiamo alla fondazione della prima colonia italiana in Africa.
Tuttavia, il cuore del romanzo è un delitto misterioso: un sacerdote viene brutalmente assassinato con una coltellata al cuore in una dimora abbandonata sulla strada per Dogali. Questo delitto agisce come una scintilla che getta luce su tensioni religiose e forse qualcosa di più oscuro. Un giovane capitano del Regio Esercito viene incaricato di indagare, nonostante non sia un investigatore di professione. Nonostante commetta numerosi errori e disattenzioni nel corso delle indagini, si impegna con determinazione a scoprire la verità.
Nel frattempo, il contesto storico ci porta tra le insidie del Tigrè, dove le truppe italiane subiscono una serie di sconfitte devastanti, culminando nel massacro di Adua. Questo tragico evento segna la caduta del governo Crispi e l'inevitabile declino della prima epopea coloniale italiana.
"Delitto a Dogali" è un romanzo che intreccia abilmente la narrativa di mistero con la trama storica, offrendo ai lettori un'appassionante esplorazione delle ambizioni coloniali italiane in un'epoca cruciale. L'autore crea un'atmosfera coinvolgente e si serve di personaggi ben definiti per far emergere le complessità della storia. Se sei appassionato di storie avvincenti ambientate in epoche storiche affascinanti, questo romanzo ti terrà incollato alle pagine mentre esplori i segreti di un passato affascinante.
Andy Sachs, aspirante giornalista neolaureata, giunta nella Grande Mela col cuore colmo di speranze. L'impiego come assistente della spietata direttrice del "Runway" Miranda Priestley, le potrebbe aprire diverse porte per il futuro. Si tratta solo di stringere i denti per un po', cercando di rimanere immune allo sfavillante e spietato mondo della moda.
Ma cominciando a osservare il mondo attraverso gli occhi di Miranda, Andy capirà che non si può passare incolumi attraverso i riflettori delle passerelle senza vendere l'anima al diavolo. Un diavolo firmato Prada.
Vedo dunque Sono:
Se c'è un film che ha catturato il cuore e l'immaginazione del pubblico con il suo mix esplosivo di moda, ambizione e riscatto, è sicuramente "Il Diavolo Veste Prada". Questa pellicola, tratta dal romanzo di Lauren Weisberger, è una delizia per gli occhi, una lezione di vita travestita da commedia e un ritratto affascinante del mondo della moda.
Meryl Streep regna supremamente nel ruolo di Miranda Priestly, una direttrice di una rivista di moda fittizia, pronta a demolire chiunque osi incrociare il suo cammino. La sua interpretazione è spettacolare, incarnando l'essenza di un'icona del mondo della moda, al tempo stesso ammirevole e spietata. Il suo personaggio è così ben definito e convincente che si lascia un'impronta indelebile nella memoria dello spettatore.
Anne Hathaway brilla come Andrea Sachs, una giovane e ambiziosa laureata che inizia come assistente di Miranda. Il suo personaggio rappresenta una spirale di apprendimento, autodeterminazione e crescita personale. La sua evoluzione, dallo sconcerto iniziale al successo professionale, è sorprendente da vedere. Hathaway trasmette con maestria l'ascesa di Andrea nel mondo della moda e il prezzo che paga per perseguire il successo.
La cinematografia di "Il Diavolo Veste Prada" è uno spettacolo visivo in sé. I capi di abbigliamento sontuosi, le passerelle, i set lussuosi e le sedute fotografiche sfavillanti ti immergono completamente in un mondo di lusso e raffinatezza. Il film cattura perfettamente l'essenza dell'alta moda e ci fa desiderare di fare shopping in una boutique di lusso, anche se solo in sogno.
Ma ciò che rende davvero speciale questo film è il messaggio che trasmette. "Il Diavolo Veste Prada" ci insegna che la bellezza e il successo possono essere affascinanti, ma spesso nascondono una realtà molto diversa. Il film ci ricorda l'importanza di rimanere fedeli a se stessi, di coltivare le relazioni autentiche e di riconoscere i valori che veramente contano nella vita.
In conclusione, "Il Diavolo Veste Prada" è un capolavoro cinematografico che combina eleganza, emozioni e una lezione di vita travestita da intrattenimento. È un film che ti cattura dalla prima all'ultima scena, un viaggio attraverso il mondo della moda e dell'ambizione umana che ti lascerà riflettere a lungo dopo aver spento lo schermo. Non perdete l'occasione di immergervi in questa affascinante storia di moda e redenzione.
La vicenda si svolge nella fittizia città di Eastwick, nel New England. Qui vivono le tre amiche Alexandra Medford (Cher), Jane Spofford (Susan Sarandon) e Sukie Ridgemont (Michelle Pfeiffer), che, nonostante conducano vite molto diverse, sono legate indissolubilmente da una profonda amicizia.
Come di consueto, le tre donne si incontrano per trascorrere una piacevole serata insieme e fantasticano a voce alta sull’uomo dei loro sogni.
Inconsapevoli di essere dotate di innati poteri magici, le tre donne invocano involontariamente il Diavolo nella cittadina. Sotto le mentite spoglie dell’affascinante Daryl Van Horne (Jack Nicholson), il maligno vorrebbe ammaliarle e sedurle, poiché desidera concepire un figlio con ognuna di loro.
Per questo, Deryl si trasferisce in una maestosa proprietà settecentesca e si guadagna la benevolenza dei cittadini. L’unica a sospettare del nuovo arrivato è la bigotta Felicia Alden (Felicia Cartwright) la quale, dopo essere stata colpita da un maleficio di Daryl, non potrà più riferire i suoi timori.
Grazie al suo carisma, il Diavolo seduce le tre streghe e decide di insegnare loro a controllare i nuovi poteri.
Dopo essere state conquistate dal corteggiamento di Daryl, le tre amiche comprendono la natura malvagia e mostruosa dell’uomo e mal sopportano di essere emarginate dal resto dei cittadini. Alexandra, Jane e Sukie uniscono le forze e architettano un astuto piano, grazie alle loro incredibili doti magiche.
Ma il Diavolo può essere realmente sconfitto o si limita ad illudere il proprio nemico, mentre lo tiene ancora sotto scacco?
Vedo Dunque Sono
"Le streghe di Eastwick" è un capolavoro senza tempo, un'opera cinematografica che incanta e seduce lo spettatore sin dalla prima scena. Questo film, diretto dal talentuoso George Miller e basato sul romanzo di John Updike, è un'esplosione di magia, sensualità, e umorismo nero, un perfetto equilibrio tra il soprannaturale e il quotidiano.
Il cast di attori è stupefacente. Jack Nicholson offre una delle sue interpretazioni più iconiche nel ruolo di Daryl Van Horne, il carismatico diavolo che arriva in città e seduce le tre protagoniste. La sua performance è spassosa, sinistra e piena di una sensualità inquietante che lascia lo spettatore incantato. Cher, Michelle Pfeiffer e Susan Sarandon interpretano le tre protagoniste, e la loro chimica sullo schermo è incredibile. Ognuna di loro porta una diversa sfumatura di desiderio, potere e ribellione alla storia, creando un trio affascinante.
La trama è un mix perfetto di commedia nera, dramma e orrore, con un tocco di satira sociale. Le tre donne, frustrate dalla loro piccola cittadina, diventano amiche e iniziano a esprimere i loro desideri più profondi grazie ai poteri sovrannaturali che acquisiscono sotto l'influenza di Daryl Van Horne. Le scene in cui le protagoniste scoprono i loro poteri e li usano per manipolare la realtà sono sia spassose che sconvolgenti, e la loro evoluzione da donne repressive a forze della natura è affascinante da vedere.
La cinematografia di Vilmos Zsigmond è straordinaria, catturando l'atmosfera magica della cittadina di Eastwick e il suo contrasto con l'oscurità che si cela sotto la superficie. La colonna sonora di John Williams sottolinea perfettamente l'umorismo nero e l'erotismo del film.
"Le streghe di Eastwick" è un viaggio affascinante in un mondo di desideri proibiti, poteri sovrannaturali e conseguenze impreviste. È una storia che affronta il tema della liberazione personale, del potere femminile e della ribellione contro le norme sociali, il tutto con uno stile che oscilla tra la commedia e l'orrore. Questo film rimane un classico intramontabile, che riesce a incantare e intrigare ogni volta che lo si guarda. Una visione obbligata per gli amanti del cinema che cercano una storia avvincente, un cast eccezionale e una trama sorprendente.
“So quanto il cuore di un soldato batta forte ogni volta che arriva una lettera da una persona cara.” 1917 In un casolare nella pianura distante dal Piave, tre austriaci tengono prigionieri due italiani. Il fronte è lontano, la vita scorre ad un’altra velocità. Il caporale Hans, orgoglioso di partecipare alla guerra, è il comandante di quelle quattro mura. Pietro, spavaldo improvvisatore, si finge cuoco e cucina per tutti. Sono entrambi soli. L’uno non sa spiegare la sua partenza a una donna che non lo capisce; l’altro, prigioniero, non può dare notizie di sé alla madre. La carta da lettere di Hans è una poltiglia informe; a Pietro è stata sequestrata la matita. Ma entrambi vogliono scrivere. Le parole di due lingue nemiche troveranno il modo di unirsi.
Leggo dunque Sono
Dalla Grande Guerra tutto è cambiato, forse... O meglio, non abbiamo imparato molto come umanità. Pietro e Hans, due soldati nemici con ideali opposti, in realtà erano uniti da un mazzo di carte, il ricordo di una trota al rosmarino, una matita e una carta per scrivere ai propri cari. Rappresentano l'orgoglio, la dignità, il rispetto che nonostante tutto rimane. Rispettare l'altro è un concetto che è svanito. Si può vincere senza umiliare, si può combattere senza vendetta. A volte questi atteggiamenti non vengono presi in considerazione, poiché non ci sono vantaggi, se non quello di rimanere sempre in pace con la propria coscienza.
Hans e Pietro ci dimostrano che spesso il nostro peggior nemico è dentro di noi. La nostra malsana necessità di primeggiare per dimostrare di essere migliori - a che pro? Non è meglio unirsi nelle diversità per creare un mondo migliore? Questo romanzo storico ci insegna il potere della comunicazione e il valore di rimanere attaccati alle nostre radici, ricordando i momenti belli che ci hanno fatto sentire vivi.
Torniamo alla carta, torniamo alla cellulosa dell'anima. Scriviamo i nostri momenti più belli, che ci hanno fatto sentire vivi. Ispiriamoci a creare un mondo migliore attraverso la comprensione e il rispetto reciproco. In questo, Pietro e Hans, soldati nemici ma uomini di cuore, ci hanno lasciato una preziosa lezione da cui trarre ispirazione."
Il protagonista della vicenda è Truman Burbank (Jim Carrey), che trascorre la sua esistenza nell’idilliaco isolotto di Seahaven. Nonostante l’apparente serenità, l’uomo prova un sentimento di angosciante insofferenza per la sua vita e, con il passare del tempo, il senso di estraneazione lo costringe a dubitare di tutto.
Truman è molto amato dai genitori, della moglie Meryl (Laura Linney) e dell’amico Marlon (Noah Emmerich), ma percepisce una differenza sempre più netta tra le sue reazioni emotive e quelle delle persone a lui care.
Quando si verificano una serie di circostanze del tutto atipiche, Truman decide di indagare sul suo passato, ma la consultazione dei vecchi album di famiglia non fa che confonderlo. Un pensiero, in particolare, continua a tormentarlo. Anni prima, Truman aveva fatto la conoscenza di Lauren (Natascha McElhone) della quale si era innamorato a prima vista.
La ragazza sembrava sul punto di rivelargli qualcosa di fondamentale, ma non aveva il permesso di rivolgergli parola. Dopo aver suscitato la curiosità di Truman, Lauren scomparì improvvisamente e in città tutti si dicevano certi che fosse affetta da schizofrenia e si fosse traferita sulle isole Figi.
Nonostante il terrore dell’acqua, Truman desidera allontanarsi dall’illusoria isola e decide di avventurarsi nel mare. Qui, finalmente, apprenderà l’assurda e scioccante verità sulla sua intera esistenza.
Vedo dunque Sono
E' tempo di tuffarci in un mondo dove la realtà e la finzione si fondono in un abbraccio surreale, dove ogni sguardo è una telecamera e ogni parola un copione. Sto parlando del capolavoro cinematografico che è "The Truman Show"!
Se non hai ancora visto questo film, stai per essere catapultato in un viaggio di scoperta e meraviglia. E se l'hai già visto, beh, allora sai di cosa sto parlando.
Jim Carrey, nel ruolo della sua vita, interpreta Truman Burbank, un uomo che vive in una città che è, in realtà, uno spettacolo televisivo globale. Ogni sua mossa è seguita da milioni di spettatori in tutto il mondo. Il suo matrimonio, i suoi amici, il suo lavoro, tutto è una messa in scena. La sua vita è una bolla, un set gigantesco, e lui è l'unico a non saperlo.
Ciò che rende "The Truman Show" un film epico è il modo in cui ci fa riflettere sulla nostra stessa esistenza. Quante volte ci siamo chiesti se la nostra vita è autentica o se siamo solo protagonisti inconsapevoli di uno spettacolo che non possiamo vedere? Il regista Peter Weir pone questa domanda in modo potente, toccante, e a tratti comico.
Il film è un vortice di emozioni. Dalla gioia all'angoscia, dall'ilarità alla commozione, ogni istante è un'esperienza che ti tiene incollato allo schermo. Carrey dimostra la sua incredibile versatilità come attore, portando Truman alla vita con una gamma di emozioni che va dalla comicità pura alla disperazione straziante
Ma non è solo la trama che fa di "The Truman Show" un capolavoro. È la riflessione profonda sul significato della libertà, dell'autenticità e del coraggio di sfidare la realtà che conosciamo. Questo film ci fa mettere in discussione la nostra stessa esistenza e ci spinge a considerare cosa significhi veramente vivere.
In breve, "The Truman Show" è un'esperienza cinematografica unica che ridefinisce i limiti del genere drammatico e ci porta a riflettere sulla realtà e sull'illusione. Se non l'hai ancora visto, preparati per un viaggio emozionante. E se l'hai visto, beh, è ora di fare un bis. È un classico senza tempo che continua a toccare il cuore e la mente degli spettatori in tutto il mondo.
Quindi, prendi il popcorn, accendi la TV e immergiti in "The Truman Show". Ti prometto che ne varrà la pena!
Zora ha lunghi capelli rossi, una marea di lentiggini e qualche chilo di troppo; ma soprattutto è in quell’età in cui deve capire chi è e che cosa vuole dal suo cuore e dalla vita. Prova un sentimento particolare per la sua migliore amica, l’esuberante Leila, ma dall’altra parte c’è Khaled, il ragazzo dagli occhi del colore dei fiordalisi e dalla voce straordinaria che la attrae come una calamita.
Khaled ha un passato difficile: è arrivato in Italia, dopo che il padre è morto in un carcere israeliano; è un artista che combatte con la sua arte, un giovane gentile che per questa ragione è considerato “poco virile.” Ma Khaled è anche ammirato per la sua arte e forse Zora si sta illudendo. Un ragazzo così popolare è fuori dalla sua portata… fino a quando, nella provincia in cui conduce una vita ordinaria, le persone non iniziano a trasformarsi in zombie. Si trasformano tutti, tranne lei, Leila, Khaled e pochi altri “eletti”. Per diversi giorni vivono in uno stato di sospensione, ma poi vengono attaccati. Da lì inizia la lotta per la sopravvivenza. Da lì nasce il canto della resistenza. Non è solo metaforico: la voce di Khaled si diffonde, collegandosi a un passato che porta i semi di qualcosa di straordinario, destinato a sbocciare. Oppure a corrompersi.
Leggo dunque Sono
In questo romanzo breve di 89 pagine, troviamo l'umanità intera. Zora rappresenta tutti coloro che si sentono invisibili e reietti.
La madre di Zora rappresenta tutto ciò che giudichiamo senza conoscere e riteniamo frivolo.
Khaled rappresenta l'uomo con un passato da riscattare e infine gli zombi, ovvero tutti coloro che vegetano senza contribuire in alcun modo al mondo. Gli zombi non sono altro che le nostre sconfitte, che lasciamo libere di vagare per il mondo senza prenderci le nostre responsabilità. Per sconfiggere la non vita e riportare la pace, bisogna essere solidali e cantare dal profondo del cuore. Dopo aver letto questo romanzo, mi sono chiesta: "Ma io cosa faccio per sconfiggere gli zombi? Come contribuisco alla vita?" Non siamo di fronte a un romanzo di puro intrattenimento, come del resto ogni romanzo dell'autrice.
Roberta de Tomi con la sua produzione evolve la massima di Calvino: "Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore." Scoprite come Zora e Khaled, con le loro diversità e similitudini, dall'alto della vita cantano e lottano contro gli zombi. Definire imperdibile questo romanzo è scontato, ma un dato di fatto.
L'anno è il 1985, anche se non per molto. Infatti, l'adolescente Marty McFly (Michael J. Fox) sta per essere catapultato indietro nel tempo, nel 1955, a bordo della DeLorean, una macchina alimentata da un motore al plutonio, creata dal geniale ed eccentrico Doc Emmett Brown (Christopher Lloyd). Quando Marty, per sbaglio, impedisce ai suoi futuri genitori di innamorarsi, scatena una reazione a catena che rischia di cancellare il suo futuro e di lasciarlo intrappolato nel passato! Dovrà cambiare la storia prima che non sia troppo tardi se non vorrà giocarsi l'ultima possibilità di un Ritorno al Futuro!
Vedo dunque Sono
Sono certa che ognuno di voi ha sognato di viaggiare nel tempo, cambiare il passato e plasmare il futuro. Bene, questo film ci offre l'opportunità di farlo, almeno per un paio d'ore. Con un cuore pulsante e una scia di polvere di plutonio, siamo trasportati in una delle avventure cinematografiche più coinvolgenti e avvincenti mai realizzate.
"Ritorno al Futuro" è una miscela magica di fantascienza, avventura, e comicità. Non importa quante volte lo si guardi, perché ogni volta sembra un nuovo viaggio.
Ill film ci mostra il significato delle conseguenze delle nostre azioni e come il più piccolo cambiamento nel passato possa avere un impatto sconcertante sul nostro presente e sul nostro futuro.
Ma la vera magia di "Ritorno al Futuro" è la sua capacità di farci ridere e piangere contemporaneamente. È un film che riesce a toccare le corde del nostro cuore mentre ci tiene incollati alla sedia con scene mozzafiato ancora oggi nonostante l'età della pellicola.
Quindi, se non l'avete ancora fatto, vi invito a prendere posto a bordo dell'auto del tempo, allacciare le cinture e lasciarvi trasportare in un'avventura epica che vi farà ridere, piangere e sognare. "Ritorno al Futuro" è il film che vi farà credere che il futuro sia pieno di possibilità, e il passato sia pieno di meraviglia. Non ve lo perdete!